Servadio (Ofi Lazio): “Orientarci verso una Fisioterapia di iniziativa, prossimità e comunità”
“I Fisioterapisti sono professionisti responsabili, pronti a proposte e strategie utili per perfezionare percorsi riabilitativi regionali”
ROMA – “Partecipazione importante e ricca di stimoli a Fiuggi (Fr), dove all’interno di un tavolo di confronto con i rappresentanti degli Ordini delle Professioni Sanitarie e alla presenza della Presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, la dottoressa Alessia Savo, sono state condivise le progettualità e gli intenti riguardo al tema fondamentale della riorganizzazione dei territori, per mettere finalmente la persona al centro”. Lo ha spiegato la Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti (Ofi) del Lazio, Annamaria Servadio, intervenuta nel fine settimana appena trascorso, insieme al Segretario dell’Ordine Massimo Mariani e alla Consigliera Linda Santini, all’evento dal titolo ‘Opinioni in ordine… 2.0’, organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi) di Frosinone.
“La pandemia da Covid-19– ha proseguito la Presidente- ha fatto emergere le sofferenze già presenti nel sistema sanitario regionale. L’esperienza vissuta deve tramutarsi oggi in un’opportunità per perfezionare e attuare una riorganizzazione dei territori che sappia dare, per la Fisioterapia e la Riabilitazione, una risposta efficace ai bisogni di salute delle persone. I Fisioterapisti sono professionisti responsabili e pronti a presentare proposte e strategie utili al perfezionamento dei percorsi riabilitativi regionali. È necessario rivisitare gli attuali modelli presenti in riabilitazione, probabilmente non più attuali, a causa del mutamento che il contesto sanitario ha avuto negli ultimi 25 anni. È arrivato il momento di orientarci verso una Fisioterapia di iniziativa, di prossimità e di comunità, in grado di promuovere gli interventi in maniera proattiva- ha continuato Servadio- per innovare il mondo della fisioterapia, affrontando con nuovi paradigmi il tema della presa in carico nella long term care. Per questo il modello ospedalocentrico anche in riabilitazione va ripensato secondo gli scenari attuali, cercando di mutare quell’approccio prestazionale oggi non più al passo dei tempi”.
“Auspichiamo che questa nostra partecipazione- ha inoltre dichiarato Servadio- sia l’inizio di una proficua collaborazione che ci porterà all’istituzione di gruppi di lavoro da parte delle istituzioni regionali al fine di condividere questi ambiziosi obiettivi con tutti gli stakeholder, in primo luogo le associazioni dei pazienti e dei cittadini. Ripartiamo dai territori, soprattutto da quelli più periferici della nostra regione per garantire l’omogeneità dei percorsi in termini di equità ed accessibilità alle cure”.
“Ringrazio vivamente– ha concluso Servadio- il Presidente delle Professioni Infermieristiche di Frosinone, il dottor Gennaro Scialò, per l’organizzazione di questa fruttuosa giornata di confronto che sono certa farà da apripista per analoghe iniziative nelle altre province della nostra regione”.
Numerose e interessanti le sessioni che hanno animato la due giorni di lavori di Fiuggi: dalla carenza infermieristica alla professione dell’infermiere per il recupero delle cure mancate, la resilienza e l’innovazione del Servizio sanitario nazionale, dalle Linee di sviluppo del Distretto alla luce del Dm 77 alle prospettive e opportunità organizzative della Asl di Frosinone. La prima giornata del convegno si è chiusa con l’incontro tra le associazioni infermieristiche e i professionisti. Sabato spazio al confronto tra la Regione Lazio e gli Ordini delle professioni sanitarie, ma anche a sessioni che rilanciano il ruolo delle nuove generazioni di professionisti in sanità.